Pillars and Expertise

Atmosphere

Il paesaggio alpino che cambia

Dall’8 Dicembre del 2021 al 30 Marzo del 2022, sul Piemonte non si sono verificate precipitazioni significative per 111 giorno, quindi niente pioggia o neve per tutto l’inverno.
Un evento che viene superato solo dall’inverno 1999, quando i giorni “secchi” consecutivi furono 135. La causa principale di questo fenomeno è stata un’anomala e prolungata permanenza di un anticiclone sull’Europa (solitamente associato al “bel tempo”) che ha determinato un “blocco” naturale nei confronti delle abituali incursioni di aria più fredda e umida, provenienti dall’oceano Atlantico o dal circolo polare artico, per oltre tre mesi.

Dove

Piemonte - Italia

Numbers

0

Giorni senza precipitazioni

0

Anni di analisi multitemporale

- 0 %

Deficit di pioggia nel 2022

Un inverno inusuale sull'Europa

Questo ha determinato situazioni inusuali su tutto il continente europeo, con temperature (quasi) estive sui fiordi norvegesi e intense nevicate in Turchia. Su scala locale ciò si è tradotto in temperature più miti e assenza di precipitazioni sul Piemonte. Il problema ha riguardato l’intera regione, ma le aree più colpite sono state quelle di pianura, che non hanno potuto beneficiare degli effetti delle poche – rare – perturbazioni che hanno lambito il versante settentrionale delle Alpi, verso la Svizzera o la Francia, causando qualche effimera nevicata sulle creste di confine.

© Samuele Giatti, 2022

Monitorare le nevi per anticipare le crisi idriche

Se per monitorare le precipitazioni su una finestra temporale breve esistono molteplici strumenti, per effettuare un’analisi per un lungo periodo – come per un’intera stagione – è necessario ricorrere a strumenti meno ortodossi. Tra questi, l’osservazione degli accumuli nevosi sulle Alpi del Piemonte del 2022 in relazione agli anni precedenti si è rivelato particolarmente utile per una rappresentazione visiva immediata e facilmente comprensibile. Il nostro team ha così realizzato un tool web dove i dati relativi agli accumuli nevosi, raccolti tramite dati open source, sono stati resi facilmente interpretabili dal grande pubblico.

Con questo strumento è stato possibile così raccontare con efficacia la progressiva riduzione degli accumuli nevosi sulle Alpi e – conseguentemente – dello scarseggiare delle riserve idriche per i mesi estivi, con molto anticipo rispetto al verificarsi effettivo della crisi.