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Gli impatti del COVID19 sullo stato del suolo

La pandemia da COVID-19 ha trasformato profondamente la società, nell’economia e nelle abitudini sociali, evidenziando una profonda divisione tra un “prima” e un “dopo” che – ancora oggi – è difficile lasciarsi alle spalle. Inoltre questi cambiamenti hanno innescato trasformazioni poco evidenti ma comunque uniche nel loro genere, che a un primo sguardo, non direttamente riconducibili alla pandemia. Uno di questi è l’utilizzo del suolo.

Dove

Moldavia

Clienti

European Space Agency (ESA)

Numbers

+ 0 k

Chiamate al 112

0 k

Ettari di terreno analizzati

0 Mio

Persone coinvolte

Il caso della Moldavia

Circa il 70% della popolazione moldava delle aree rurali dipende dall’agricoltura per il proprio sostentamento. Più della metà dei circa 2 milioni di ettari di terreno agricolo è coltivabile e utilizzato per la produzione di colture annuali: mais, grano, girasole, orzo, semi oleosi, soia, barbabietola da zucchero. I terreni altamente fertili si trovano soprattutto nel nord del paese e nella valle del fiume Dniester. Qui le condizioni sono adeguate soprattutto per la produzione di cereali, mais, frutta (mele, prugne, noci), ortaggi, ecc.

Nuovi scenari

Durante la pandemia COVID-19, molti dei moldavi che vivono nei Paesi dell’Europa occidentale colpiti (Italia, Spagna, ecc.) sono tornati in Moldavia. Si ritiene che questo segmento della popolazione abbia sfruttato le opportunità di lavoro nel settore agricolo, al di fuori delle aree urbane. Le limitazioni alla mobilità dovute alla pandemia, in aggiunta all’afflusso di cittadini precedentemente espatriati, hanno così dato vita ad una situazione complessa, con un’ovvia mancanza di informazioni generali sullo stato e sui tempi delle attività stagionali legate all’agricoltura e sul possibile impatto sulla produzione alimentare e sulle catene di approvvigionamento.

Dati di natura diversa, con un unico scopo

Per rispondere alla crisi sanitaria ed economica, sensibilizzare le amministrazioni centrali e locali, sostenere il processo decisionale basato su dati concreti e valutare l’impatto della crisi stessa, il nostro team – insieme ad altri specialisti da tutta Europa – ha dato vita ad una piattaforma collaborativa nazionale per mettere a sistema nuovi dati che includa: l’osservazione satellitare della Terra, i big data (in particolare sulla mobilità) e altri tipi di dati.

Più focolai, meno piantagioni

Grazie al lavoro del nostro team è stato possibile identificare una possibile correlazione tra lo stato delle piantagioni nel 2020 – in particolar modo dei frutteti – e i focolai da COVID-19, identificando le aree più colpite e fornendo così i giusti dati per formulare una risposta organizzata.